giovedì 2 aprile 2015

Lettera - Tumore al polmone

Buongiorno Sig. Michele Stefani,

ho  trovato il suo commento in internet e sono molto felice per lei che ce l'ha fatta. Desidero, sempre se possibile, avere qualche ricetta o link riguardo l'alimentazione crudista.
Desidero sapere se in qualche modo può essermi d'aiuto .
Ho mia mamma di 69 anni con un tumore al polmone a fenotipo endometroide di 13x11 cm scoperto a gennaio con tac in seguito a ricovero urgente per embolia polmonare causata da trombofleibite alla gamba destra .
Seppur ancora fisicamente in forma, dovrebbe iniziare la chemio che non intende fare, comprensibile visto che questo è il terzo tumore in 30 anni (a 39 mastectomia, a 52 tolto utero) e visto che una chemio post operatoria l'ha già fatta a 39 anni. Quella che dovrebbe iniziare ora è una chemio pesante preoperatoria a base di carboplatino auc5 e paclitaxel 175 mg/m2 q21 (di cui ignoro tutto tranne gli effetti tossici) finalizzata alla riduzione della massa per permetterle l'asportazione parziale del polmone.
Considerato il rifiuto da parte da parte di mia madre a fare la chemio, mi chiedevo se in campo medico ci sono altri farmaci rispetto a quelli di seguito allegati per tenere almeno a bada la duplicazione delle cellule tumorali e come fare a recuperare eventualmente quelli non commercializzati in Europa (sempre se si può). Per il polmone se non ho capito male sarebbe valido il C.Gefinib e il D. Erlotinib ( ce ne sono altri?) e nel frattempo mi sono imbattuta nel suo racconto.
E' seguita dall'ospedale di Udine ma al primo consulto le hanno proposto solo la chemio da iniziare il 2/4/15 . Nel frattempo io mi sto informando sulle alternative possibili.
Le sarei veramente grata se potesse essermi d'aiuto o di conforto in qualche maniera.

Risposta.

Buongiorno,
come avrà capito non sono un medico e, da quel punto di vista, ho capito poco anche della mia stessa malattia. Per questo motivo non entro nella questione medica specifica di sua mamma. Se però le interessa le do un mio parere personale sulla questione della guarigione più in generale.
Ritengo infatti che, come riconosciuto anche da una parte della medicina ufficiale, l'atteggiamento del malato nel lavoro per la guarigione sia determinante. Se sua mamma ha delle sensazioni che la guidano, secondo me, fa bene ad ascoltarsi e ad avere fiducia in se stessa. E chi le sta intorno farebbe bene a supportarla moralmente. Questo non vuol dire che debba seguire per forza strade diverse da quelle ufficiali, anzi, ma sentire lei quale sia il momento di fare una cosa piuttosto che l'altra.
Per la mia esperienza, mi sento di dire che in questo le strutture sanitarie sono completamente impreparate e incapaci a supportare i malati con questo tipo di mentalità che, come ripeto, secondo me. è quella giusta.
In bocca al lupo e sempre a sua disposizione.
Cordiali saluti.
Michele Stefani


Risposta

Gentilissimo Michele,
La ringrazio infinitamente, le farò leggere la sua risposta che  per come conosco mia madre sarà sicuramente d'aiuto. Concordo con lei su tutto.
Grazie di nuovo.
Le auguro tanta felicità e sempre un in bocca al lupo!
Cordiali Saluti
Ale

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